L’iperlordosi – non è una patologia come spesso viene considerata. Questa deviazione del bacino in ante-versione, spesso provoca dolore e fastidi durante la pratica di esercizi e nella vita quotidiana.
L’iperlordosi è una semplice alterazione della fisiologica lordosi lombare, più accentuata rispetto alla normale lordosi, – creando un eccesivo arco lordotico. Questa alterazione è accompagnata da conseguenze estetiche e, talvolta, anche funzionali.
In questa situazione aumenta l’angolo lombosacrale (l’angolo che il bordo superiore del corpo della prima vertebra sacrale crea con l’orizzontale che, nella miglior condizione, è pari a 30°) e aumenta quindi la curvatura a livello lombare.
L’estensione eccessiva della colonna vertebrale lombare, infatti, può sovraccaricare eccessivamente le faccette articolari vertebrali e nei soggetti più anziani, che presentano già alterazioni del disco intervertebrale e/o ernie e protrusioni, può diminuire ulteriormente lo spazio di scorrimento delle radici nervose. Spesso, nella muscolatura lombare, si presentano contratture muscolari e Trigger Point, il che può scatenare alla schiena dolore acuto e/o cronico.
La muscolatura addominale è allungata e debole, i flessori dell’anca sono invece corti, molto rigidi e forti. Il bacino, quindi, non mantiene più il suo allineamento ottimale e crea un’accentuata lordosi lombare in estensione, che, di conseguenza, si inarca.
Quali soggetti sono ad alto rischio?
Ad alto rischio sono tutte le persone che stanno per troppo tempo in posizione seduta, in flessione di anca; l’antiversione del bacino e una rotazione interna del femore. Se non ci si alza ogni mezz’ora e non si pratica attività fisica, si peggiora tutto il quadro clinico. Se non si pratica alcun movimento, l’iperlordosi può soltanto aumentare.
Fattori di rischio.
L’iperlordosi lombare è una malformazione della colonna vertebrale lombare e può essere aggravata da diversi fattori di rischio:
- assunzione di posture scorrette durante la giornata, solitamente dovute a una vita
- lavorativa sedentaria;
- gravidanza: soprattutto negli ultimi mesi, quando il peso della gestante aumenta;
- alterazioni congenite del bacino;
- fratture;
- lussazioni;
- traumi di vario genere alla colonna vertebrale;
- rachitismo;
- ernia del disco,
- osteoporosi;
- artrosi;
- sovrappeso: il peso corporeo in eccesso è causa di stress ulteriore sui dischi
- nella regione lombare;
- muscolatura lombare debole.
Cosa posso fare in caso di dolore e postura scorretta dovuta da iperlordosi lombare?
Serve una visita fisioterapica approfondita, durante la quale vengono valutati la storia clinica del paziente, la sua postura, i sintomi, l’equilibrio della muscolatura nella zona del bacino e la mobilità articolare. Vengono eseguiti vari test specifici, svolti sul lettino, al fine di valutare il controllo del bacino (p.e. il test di Thomas, per valutare i flessori dell’anca). In base a tutti i dati raccolti, insieme al fisioterapista, viene impostato un percorso riabilitativo mirato.
Un esempio di trattamento fisioterapico individuale.
- Mobilizzazione manuale dei segmenti vertebrali lombari, rigidi nella flessione.
- Esercizi di stretching dei muscoli flessori dell’anca, che sono stati riscontrati eccessivamente corti e dominanti durante il test di Thomas,
stretching dell’ileo-psoas, retto del femore,
- Stretching dei muscoli erettori spinali,
- Lavoro manuale su eventuali trigger point,
- Rinforzo core (centro del corpo) – addominale, soprattutto del retto addominale,
degli obliqui interni ed esterni e del trasverso dell’addome,
- Sedute di ginnastica posturale per correggere la postura in modo definitivo,
- Diminuzione del peso per i pazienti in sovrappeso;
- Addestramento alle corrette posture quotidiane e alla corretta esecuzione
dei movimenti più a rischio e degli esercizi più rischiosi in palestra.
- Consigli utili da seguire durante il sonno (p.e.: le posizioni) e durante la giornata,
per diminuire lo stress nella zona lombare.