È importante prestare attenzione ai primi sintomi che si avvertono nella parte bassa della schiena, specialmente se persistono durante la corsa e stando a riposo.
La sindrome sacroiliaca si manifesta come una sensazione di dolore all’osso sacro (tipo ‘’un chiodo’’), ma col passar del tempo si può trasformare in un vero e proprio incubo.
C’è da dire che la sindrome sacroiliaca viene facilmente confusa con un semplice dolore lombare (lombalgia) o sciatalgia e, a volte, anche con la sindrome del piriforme.
Questo disturbo alla parte bassa della schiena va sempre esaminato molto attentamente. Infatti, ci sono ancora troppi pazienti, runner e non, che arrivano in studio con una diagnosi troppo generica. Ad esempio, quella di lombalgia. Tuttavia, il dolore da sindrome sacroiliaca non è un dolore della colonna vertebrale lombare.
Nonostante sembri difficile da identificare, il dolore sacroiliaco può essere diagnosticato correttamente grazie a un’anamnesi approfondita e attraverso alcuni test clinici mirati. Per confermare la diagnosi possono servire: Radiografia (RX), Risonanza Magnetica (RMN), oppure Tomografia Computerizzata (TC).
Dopo aver identificato il disturbo del paziente si può proseguire con il percorso riabilitativo individuale (PRI), che conduce a una guarigione duratura.
Allora, cosa dovrebbe fare un runner affetto da sindrome sacroiliaca?
Innanzitutto, non deve assolutamente ignorare i primi sintomi: il dolore (o anche il calore) localizzato nella zona della parte bassa della schiena (mono o bilaterale), nei glutei o nel bacino, da dove spesso si irradia alla coscia.
Un altro sintomo è la sensazione di debolezza o di instabilità al bacino o alla colonna vertebrale. Oppure, vi è una perdurante rigidità e limitazione dei movimenti, specialmente dopo attività come corse lunghe, camminate o salita delle scale.
Il dolore tende ad aumentare in posizione seduta o in posizione eretta. Nella fase più avanzata, a causa del dolore intenso, possono presentarsi delle compensazioni che portano ad alterazioni posturali o a un’andatura zoppicante, che preclude ogni tipo di corsa e/o allenamento.
Cosa bisogna fare, allora, se si è affetti da questo disturbo?
Da sconsigliare assolutamente sono le soluzioni ‘’fai da te’’, poiché ciò potrebbe peggiorare il quadro clinico generale. Alla comparsa dei primi sintomi è invece importante rivolgersi subito al proprio medico fisiatra o al proprio fisioterapista di fiducia.
Dott.ssa Marta Maria MAGDA
FisioSportLife Milano